Assenti anche a Londra per onorare la Festa del Ringraziamento in patria, i Friedkin pianificano le mosse per l’immediato futuro
Il fido Ghisolfi – che ieri poco prima del fischio d’inizio di Tottenham-Roma ha rimarcato il grande attaccamento al club giallorosso della famiglia americana – avrà sicuramente riportato ai Friedkin la soddisfazione nell’aver visto finalmente una squadra viva. Che lotta su ogni pallone. Che non si arrende al destino, anche quando tutto era sembrato andare storto tra gol annullati per fuorigioco millimetrici, traverse, occasioni divorate e quant’altro.
Non presenti neppure a Londra – dove pure erano stati di recente anche, ma non solo, per concludere il lungo iter di acquisizione dell’Everton – Dan e Ryan avranno certamente accolto con piacere la relazione del Ds. Forse è bastata una sola partita per convincersi che la scelta di Claudio Ranieri, fortemente voluta dal figlio di Dan, sia stata quella giusta.
La strada è ancora lunga ma il match del ‘New White Hart Lane‘ sembra essere la prima pietra dalla quale ripartire. Il probante test contro l’Atalanta del prossimo lunedì dirà molto sulle possibilità di vedere, in modo continuativo, una squadra in grado di esprimersi secondo le buone qualità che ha a disposizione.
Se il trend della Roma appare dunque, sebbene sia ancora presto per gongolare, in ascesa, altrettanto non può dirsi del club di Liverpool che sta per essere acquisito ufficialmente dagli imprenditori statunitensi.
Quindicesimo nella classifica di Premier con soli 11 punti dopo 12 gare, reduce da un deludente pareggio casalingo contro un Brentford in 10 dal 41′, i Toffees sono in piena crisi. Qualcuno, sulla sponda blu del Mersey, ha già fatto la sua previsione.
I Friedkin ne hanno abbastanza: salta la prima testa
Dal portale ‘Goodisonnews.com‘, filtrano ancora indiscrezioni sulle prime mosse che i Friedkin faranno una volta preso il controllo effettivo del club britannico. Oltre ad attendere sviluppi sulla sempre spinosa questione legata alle violazioni del PSR – una storia per la quale l’Everton ha già pagato con dei punti di penalizzazione, ma che potrebbe non esser finita – gli americani vogliono vederci chiaro sul futuro tecnico della squadra. In tal senso le rivelazioni fornite dal giornalista Alex McMonnies anticipano una rivoluzione che potrebbe essere effettiva tra non molto.
“Sembra che Sean Dyche – al terzo anno consecutivo alla guida del club inglese, ndr – stia esaurendo il tempo a disposizione per cambiare le cose per i Toffees. In base a quanto accaduto nelle ultime settimane, il mio istinto mi dice che non appena l’acquisizione di Friedkin sarà completata, il 53enne verrà licenziato dal suo incarico. L’Everton inizierà a cercare quello che sarà il suo ottavo manager nelle ultime otto stagioni“, ha sentenziato il giornalista.